Iniziamo il nostro viaggio insieme e cominciamo proprio a comprendere come nasce la Finanza.

Per fare questo dobbiamo ripercorrere a tappe la Storia che abbiamo vissuto nel Millennio appena concluso.

Niente paura, continua a leggere, cercherò di essere il più leggero possibile ma di trasferirti i concetti principali su cui riflettere e poco alla volta andiamo a comporre insieme questo puzzle affascinante.

Saliamo sulla macchina del tempo e muoviamoci indietro nell’ultima fase dell’Alto Medioevo, intorno all’anno 1000, nelle società agrarie e nei piccoli centri urbani dove si vengono a sviluppare via via mercati di scambio delle merci prodotte per la rivendita.

La moneta metallica si usa come “mezzo” riconosciuto per l’acquisto e la vendita delle diverse merci presenti nei mercati, perché costituisce il modo più semplice per dare un valore ai beni comprati e venduti di tanti tipi differenti

Ecco che dai rapporti tra le corti feudali e quella dei borghi contigui e relativamente autonomi, inizia a formarsi un’economia di mercato che si basa sulla compra-vendite di merci dietro pagamento di un prezzo monetario concordato.

Viene progressivamente abbandonato il Baratto e le merci si scambiano sempre di più in cambio di moneta, non solo perché questa è accettata tra le parti della transazione, ma soprattutto perché è riconosciuta dalla comunità dei Mercanti.

In linea generale, la quantità di moneta di scambio della singola merce è normalmente determinata dalla quantità complessiva di domanda di quella merce in relazione alla quantità complessivamente offerta nel mercato.

Furono lo sviluppo dei mercati e delle fiere periodiche dopo l’XII° secolo a determinare nuove modalità organizzate di produzione e di scambio, specializzando il lavoro tra campagna e città, a creare nuove modalità di pagamento, non solo fondate sulla mera consegna di monete fisiche proprie o prestate da altre persone, ma anche sulla reputazione di alcuni individui, come i grandi mercanti ritenuti degni di credito in quanto proprietari di grandi ricchezze finanziarie.

Iniziano a circolare le “lettere di cambio”, vere e proprie forme di riconoscimento di un debito monetario, per consentire al commerciante di acquistare un bene o saldare debiti senza dover possedere il denaro contante.

Il pagamento della merce avveniva attraverso consegna della lettera di cambio che rappresentava un meccanismo con il quale compratore e venditore regolavano lo scambio delle merci; d’altra parte, il commerciante che comprava, rimaneva obbligato nei confronti del mercante che vendeva a restituire la somma indicata nella lettera di cambio con l’aggiunta di un interesse a compenso del rischio a cui si era esposto il mercante venditore.

Questo tipo d’attività diede luogo alla nascita dell’attività bancaria e alla moneta bancaria, la quale fornì un grosso contributo all’espansione dell’economia europea grazie alla facilitazione degli scambi commerciali e della ridotta necessità di trasferire e trasportare moneta metallica.

In sostanza era in atto una trasformazione dell’attività economica da un sistema feudale di “produzione per l’uso” dove si usava poco la moneta a un sistema pre-capitalistico di “produzione per il mercato” con ampio utilizzo della moneta e del credito: si comincia a parlare di economia monetaria.

Nella società feudale, i Signori agiscono costantemente sui contadini che vivevano nell’area del feudo appropriandosi o con la politica o con la forza della maggiore quantità di beni prodotta per il consumo.

Il lavoro dei contadini non è pagato con moneta, perché non erano di fatto liberi e i loro prodotti sono destinati per la maggior parte al Signore.

Si viveva in un’economia a carattere locale, quasi esclusivamente, rurale ristretta all’area del feudo, caratterizzata dalla necessità di procurare il necessario per vivere, senza che la moneta abbia un ruolo importante.

Tra il secolo XI° e il XIII° si affermano nuove forme di produzione e scambio di merci, per la ripresa dei traffici mercantili su scala molto più ampia che nel passato e anche per l’espansione delle città dovuta al fatto che parte della popolazione delle campagne, in cerca di prospettive di vita più libera e migliore di quella servile loro concessa dai Signori, iniziano a spostarsi nei centri urbani.

Commercio e produzione artigianale organizzata iniziano ad influenzare potentemente l’attività economica della società nelle regioni più attive, come l’Italia settentrionale e i Paesi Bassi.

Lo sviluppo della produzione per il mercato dà vita ad un’economia di scambio in virtù della capacità delle città di produrre manufatti a costi più bassi di quanto fosse possibile avere nei feudi, ma anche di qualità e varietà tale da non potere essere prodotte in altri luoghi.

Il “commercio” di denaro porta ben presto nel XIII al sorgere di un’attività specializzata, ossia all’attività di prestito di moneta (ossia di credito finanziario) a produttori, commercianti di merci e agli acquirenti finali, pertanto gli scambi si intensificano in modo sempre più grande

Mentre tra il XII° e il XIV° secolo aumenta lo spazio commerciale grazie ai collegamenti marittimi tra il Nord Europa e il bacino del Mediterraneo, nel periodo che va dal 1450 al 1650 l’economia europea si organizza su scala mondiale, con un grosso traffico dall’Estremo Oriente all’Europa.

La quantità di monete è molto aumentata in tutta Europa, grazie all’oro e all’argento proveniente dal Nuovo Mondo e alle Americhe, scoperte alla fine del XV° secolo.

Però lo sviluppo del sistema economico per raggiungere le lunghe distanze richiede sempre maggiori capitali, per questo motivo si realizza un modo più efficiente di circolazione delle risorse finanziarie ossia le monete e titoli di credito.

Sorge così l’attività bancaria ad integrazione e complemento dell’attività mercantile a lungo raggio.

Con questa nuova attività l’affidabilità economica delle persone e, di conseguenza la credibilità delle loro attività economiche, comincia a manifestarsi come riconoscimento del rango sociale e della ricchezza posseduta.

Verso la fine del XVI° secolo e l’inizio del XVII° assistiamo alla nascita dei grandi banchi cittadini come il Banco di Rialto a Venezia, il nuovo Banco di San Giorgio a Genova, la Banca di Amsterdam, la Banca di Amburgo.

Questa prima tappa nel nostro viaggio di comprensione del passato termina qui, nel prossimo episodio percorriamo insieme la via che ci ha portato all’età industriale.

ti lascio con questa frase su cui riflettere:

Ciò che è, è già stato prima, e ciò che sarà è già stato

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