Il Bene e il Male sono 2 facce della stessa medaglia
Oggi vi propongo delle notizie fondamentali per chi opera con il Multi Level Marketing e anche se l’articolo è lungo, leggetelo con attenzione fino in fondo e scoprite come difendervi da questo tipo di truffe, ma anche come valutare le aziende che operano seriamente nel MLM.
Attorno al 1920 venne ideata e sviluppata su larga scala una tecnica TRUFFALDINA ancora oggi molto in voga ed utilizzata, che troppo spesso viene scambiata ERRONEAMENTE per MLM o Network Marketing.
Oggi facciamo chiarezza una volta per tutte su questa metodologia truffaldina, che prende il nome dal suo creatore, un immigrato italiano, nato nel 1882 a Lugo di Romagna (in provincia di Ravenna), arrivato negli Stati Uniti nel 1903 con in tasca 2 dollari e 50 centesimi, sto parlando di Carlo Pietro Giovanni Guglielmo Ponzi.
Il famigerato “Schema Ponzi”, nasce dall’idea di guadagnare per differenza di prezzo tra i francobolli italiani e quelli statunitensi, attraverso uno strumento che si chiamava Buono di Risposta Internazionale (IRC).
Il sistema si sviluppa in questo modo:
- inviare soldi in Italia;
- far acquistare da un mandatario gli IRC;
- farglieli inviare negli USA;
- scambiare gli IRC con francobolli statunitensi;
- vendere i francobolli.
Ponzi sostiene che il profitto realizzabile, tenuto conto delle transazioni e dei tassi di cambio,
è del 400%. Inoltre questa forma di arbitraggio non è illegale in quanto tale.
Facendo leva su un diverso costo della vita tra Italia e Stati Uniti, Charles Ponzi costituisce una società, la Securities Exchange Company, reclutando i primi agenti per promuovere il suo sistema
Ponzi incoraggia amici e colleghi a scommettere sul suo sistema, promettendo loro un tasso di rendimento sugli investimenti del 50% in 90 giorni.
La truffa inizia nel febbraio 1920, il capitale di Ponzi ammonta a $5.000, una somma abbastanza cospicua per il tempo. A marzo ha 30.000 dollari e inizia ad assumere altri agenti per raccogliere fondi dal New England e dal New Jersey.
Chi investe denaro nella compagnia in quel periodo guadagna moltissimo e questo incoraggia altri a investire i propri fondi. A maggio, dopo soli 3 mesi, Ponzi ha raccolto 420.000 dollari e inizia a depositare il denaro nella Hanover Trust Bank.
Una volta che il suo deposito fosse diventato grande abbastanza, spera di poter prendere il controllo della banca e riesce nell’intento. A luglio arriva ad avere diversi milioni, tante persone ipotecano le proprie case e investono nella compagnia tutti i loro risparmi.
Molti reinvestono nella compagnia tutti gli utili.
Ponzi incamera fondi a tassi favolosi, ma un’analisi finanziaria avrebbe potuto mostrare come in realtà la compagnia fosse in forte perdita.
Arrivano i primi segnali del fallimento finale quando le persone cominciano a chiedersi come ha fatto Charles Ponzi da nullatenente a diventare un milionario in così poco tempo.
Però il Boston Post pubblica in data 24 luglio 1920 un articolo positivo su Ponzi e il suo schema,
su come riesce a raccogliere 250.000 dollari al giorno.
Uno dei redattori del Post, non convinto, ingaggia un investigatore per fare luce sulla società di Ponzi.
Ponzi nel frattempo è in cerca di un’idea per poter uscire dalla trappola dorata in cui si è cacciato, ma il tempo scorre veloce.
Il 26 luglio il Post inizia la pubblicazione di una serie di articoli che pongono seri dubbi sulle operazioni della sua macchina per far soldi.
Il Post contatta Clarence Barron, noto analista finanziario, per esaminare lo schema di Ponzi.
Barron osserva che, nonostante i rendimenti fantastici realizzati dalla Securities Exchange Company, Ponzi non sta investendo nella società.
Inoltre, se è vero che il margine lordo di profitto nella compravendita di ciascun buono è enorme,
le spese generali, sono tali da erodere gran parte dei profitti.
Gli articoli causano un’ondata di panico tra coloro che hanno investito nella compagnia.
Ponzi risarcisce $2.000.000 in soli tre giorni alla folla assiepata davanti al suo ufficio.
I dirigenti delle Poste annunciano un cambiamento nei tassi di conversione postale, il primo da prima dell’inizio della guerra e nell’annuncio viene dichiarato che i nuovi tassi non sono dovuti a nessuno schema posto in essere da individui o società al fine di lucrare sulle differenze nei tassi di cambio.
Ponzi accumula denaro, ma solo aumentando le passività.
Ponzi continua a rimborsare gli investitori. Vuole sembrare il più onesto possibile e, stando alla sua autobiografia, spera sempre di riuscire a utilizzare il tesoro accumulato per iniziare un commercio legale che avrebbe generato rendimenti tali da permettergli di rimborsare gli investitori e far arricchire tutti.
Nel frattempo, Ponzi aveva assunto un agente pubblicitario, un certo James McMasters, il quale presto diventa diffidente dei discorsi senza fine di Ponzi sui buoni e va al Post, al quale dichiara che Ponzi è finanziariamente un folle e il giornale gli offre cinquemila dollari per la sua storia che esce in un articolo nella prima pagina il 2 agosto.
Il 10 agosto gli agenti federali irrompono nella società e ne ordinano la chiusura, assieme alla Hanover Trust Bank. Non viene trovato alcuno stock consistente di buoni.
Il 13 agosto Ponzi viene arrestato e tra i suoi capi d’accusa si contano 86 frodi.
Nonostante tutto, molte persone credono ancora in Ponzi e se la prendono con gli ispettori federali che hanno indagato su di lui. Circa 40 mila persone avevano investito milioni nella società di Ponzi.
Secondo le stime finali si tratta di circa 15 milioni di dollari.
Il 1º novembre 1920, neanche 1 anno dopo l’avvio della sua celeberrima truffa piramidale, Ponzi è dichiarato colpevole di frode postale e condannato alla pena di cinque anni da scontare in una prigione federale. Viene rilasciato dopo tre anni e sei mesi. Viene condannato ad altri nove anni dalle autorità del Massachusetts.
Se ancora non ti è del tutto chiaro il concetto di come funziona uno Schema Ponzi te lo riepilogo:
- si prende una cosa che vale poco o niente ma di cui le persone hanno poche informazioni
- le si attribuisce un valore esagerato
- si promette un rendimento incredibile.
- Poi si lascia al passaparola la diffusione virale della truffa
e il gioco è fatto!
Ora pensa quante volte hai letto o ti è stato proposto ultimamente, di fare investimenti in arbitraggio di cryptovalute, Exchange Privilegiati o in Expert Advisor che operano su bitcoin al posto tuo?
Nella maggior parte dei casi si tratta proprio di schemi Ponzi, perché i soldi che “investi” nella realtà servono a pagare i rendimenti promessi ai malcapitati entrati nella truffa. Potete approfondire l’argomento in questo articolo di FOCUS:
https://www.focus.it/comportamento/economia/schema-ponzi-come-funziona
La seconda cosa da notare è che le condanne per questo tipo di truffa erano pesanti già nel 1920, oggi si sono ancora più inasprite e se nel passato solo gli organizzatori principali erano perseguitati, oggi la legge arriva a tutti i possibili partecipanti in base ai danni arrecati, considerando le persone coinvolte come complici di questo tipo di frode, con pene fino a 150 anni di reclusione negli Stati Uniti.
Tuttavia sono ancora in tanti che pensano a questo money game come a un investimento ad alto rischio, dal quale uscire prima dell’inevitabile collasso sistemico, ma non è così.
Se non mi credi leggi questo articolo del Sole 24 Ore:
Anche con prodotti tangibili la truffa è in agguato, come nel caso del “Tubo Tucker” di cui vi allego un link di aaprofondimento Video da Striscia la Notizia.
Se invece ti piace il cinema ti consiglio la visione del film “Billionaire Boys Club”, un film del 2018 tratto da una storia vera che racconta nei dettagli la nascita e la tragica fine di un progetto d’investimento nato con uno schema Ponzi.
Sono sicuro che dopo aver letto questo articolo hai capito la grande differenza che passa tra lo schema truffaldino Ponzi o Sistema Piramidale e il Multilevel Marketing che è stato troppe volte discriminato per la mancanza di questa conoscenza dalle persone.
Se ci sono dubbi particolari scrivi liberamente un commento e ti risponderò
Al prossimo episodio
#robertonoe | #invictusproject | #linkers |